Giampiero Milella è nato a Bari nel 1951. Dopo la scuola, dove si è diplomato come geometra, ha cominciato a lavorare come rappresentante di imballaggi industriali prima, di impianti di riscaldamento e macchine confezionatrici poi. E’stato in seguito concessionario di automobili, imprenditore edile, consulente nautico. Ha svolto nella sua vita diverse attività, ma sicuramente quella principale, la più gratificante, perchè in realtà risiede nel suo modo originale di percepire ogni cosa è l’essere artista.
La capacità di ricercare e cogliere la complessità e la molteplicità dei significati, la possibilità di esprimersi e comunicare nel migliore dei modi, è privilegio e responsabilità di un artista.
E’ il rapporto personale che Giampiero ha con la realtà e con l’essenza linguistica degli oggetti che lo rende narratore, poeta oggettuale di riconciliazione tra oggetti e significati. Giampiero ha sempre amato utilizzare nei suoi lavori gli oggetti di scarto, le cose dimenticate, in disuso, la maggioranza di tutto quello che l’uomo di oggi produce e consuma. Da sempre colleziona le cose più disparate: vecchi macchinari, carcasse di animali, di oggetti, scatole, lattine, bulloni e semplici misteriosi frammenti di cose. L’artista come riciclatore di oggetti, ma soprattutto di significati, simboli e storie. Sono dieci anni ormai che Giampiero Milella ha trovato nella sua ricerca artistica quello che Joseph Beyus chiama: “il significato connesso delle cose”.
Da alcuni anni Giampiero Milella trascorre lunghi periodi a New York dove, i nuovi contesti culturali lo hanno portato a nuove e più mature riflessioni, espressioni e ricerche di senso.
Il suo progetto artistico lo ha visto impegnato nella realizzazione di esibizioni personali e collettive a Bari, Milano, Matera, New York e Pittsburgh.
Il laboratorio e gli spazi espositivi di Giampiero Milella si trovano a Polignano a Mare, nel ex Centro Ricerche Cynar.